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Acquario, libri senza conservanti

I libri sono macchine per pensare, e per questo motivo non bisogna mai perdere il contatto con la loro fisicità. Mai cadere nell’errore di credere che siano fatti solo di pensieri annodati: c’è la carta, invece, e c’è l’acqua. Entrano in azione il filo e il metallo, la luce ed il peso, e tutto insieme contribuisce a rendere l’idea originaria un libro, a trasformare le idee e la loro concatenazione lungo le pagine in un oggetto. La trama dei pensieri può essere fitta o larga, semplice o complicata, ma è solo una delle due forze che tengono il libro in piedi. La prima volta che lo prendiamo in mano, un libro è una promessa e una storia. Quando lo abbiamo letto, il libro diventa un oggetto. Ma continua a contenere storie.

La fotografia è di Filippo Tommaso Ranalli

Acquario è il nostro primo titolo

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